16.2 Reazioni posturali e motorie del bambino piccolo
Alla nascita il bambino presenta reazioni simili a quelle di tutti i mammiferi. In acqua, infatti, compie dei movimenti (di tipo quadrupedico) che gli permettono di spostarsi, anche se non in una direzione precisa. È inoltre dotato di un riflesso che potremmo definire di "bloccaggio" che interrompe il meccanismo della inspirazione quando sente l'acqua nelle vie aeree superiori. A prova di tutto questo è molto bello vedere i neonati immersi nell'acqua: si spostano, galleggiano, s'immergono con gli occhi aperti senza difficoltà; dimostrano, insomma, di non aver assolutamente paura dell'acqua, a differenza di molti adulti che ne sono terrorizzati. Il sistema di "bloccaggio" delle vie aeree e i movimenti quadrupedici sono essenzialmente dei riflessi arcaici, che scompaiono dopo circa il quarantesimo giorno di vita. La paura dell'acqua, tuttavia, non interviene ancora; questo stato emozionale, infatti, può essere considerato un comportamento acquisito il cui punto di partenza è difficile da stabilire; la causa può essere, per esempio, un getto d'acqua troppo violento durante la prima toeletta, oppure un'esperienza negativa durante il bagnetto o durante il primo contatto con l'acqua, come una immersione troppo brusca o una errata posizione del corpo nell'acqua.
Alcuni pedagoghi sostengono anche che la paura dell'acqua può essere provocata, dal diciottesimo mese in poi, dal comportamento delle persone più vicine al bambino; con frasi come "sta' attento", "è pericoloso", "non ti avvicinare troppo", "non allontanarti", costoro svolgono a livello inconscio una azione che ha effetti profondi ed è più forte e limitante di semplici avvertimenti e proibizioni.
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