12.12 Lo stretching
Negli ultimi anni si è diffusa la convinzione, non solo nell'ambiente sportivo, che il modo migliore per ottenere un sostanziale incremento dell'estensibilità muscolare sia quello di eseguire quotidianamente degli esercizi di stretching.
Ma che cos'è lo stretching?
In inglese stretching significa allungamento, stiramento e nella pratica sportiva indica un tipo di ginnastica che attraverso esercizi specifici si propone il fine di aumentare la flessibilità del soggetto. La ginnastica di stretching può essere praticata da chiunque e può essere adottata sia come forma di allenamento, sia come riscaldamento pre-gara. A differenza di molte altre metodologie, l'allungamento non è un'attività pesante, è anzi semplice e di facile esecuzione. Nell'eseguire gli esercizi di stretching, tuttavia, vi sono alcune regole molto semplici da rispettare. Innanzi tutto bisogna accostarsi a questi esercizi con una certa gradualità, iniziando ogni volta l'allungamento dopo un riscaldamento generale. Inoltre gli esercizi devono essere eseguiti lentissimamente, evitando tutti i movimenti a strappo o a rimbalzo che possono causare microtraumi al sistema muscolo-tendineo.
L'esercizio, nella sua più corretta esecuzione, deve avvenire lentamente e, per ogni ripetizione, deve avere una durata complessiva di 20 secondi così ripartiti: 5 secondi per raggiungere la fase di massima distensione; 10 secondi per mantenere questa posizione di massima tensione; 5 secondi per ritornare alla posizione di partenza. La fase più delicata, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di ginnastica, è senza dubbio quella centrale di mantenimento della massima posizione raggiungibile, a cui si deve arrivare gradualmente senza stirare subito al massimo i muscoli. Successivamente, quando si avrà acquisito una corretta tecnica di esecuzione e la muscolatura sarà più estensibile, la massima posizione raggiungibile potrà essere mantenuta per tempi di volta in volta più lunghi, cercando anche di incrementare la estensibilità muscolare fino all'ultimo centimetro.
Anche nel nuoto lo stretching può risultare utile, soprattutto perché aiuta a migliorare la mobilità articolare, qualità fondamentale per il bravo nuotatore; favorisce la coordinazione, permettendo maggior facilità nei movimenti; previene gli strappi e gli stiramenti muscolari; permette una migliore circolazione sanguigna.
Quando introdussi lo stretching nell'allenamento della mia squadra di nuoto notai gli atleti scettici e titubanti di fronte a questo tipo di ginnastica. Tuttavia con il passare del tempo, visti soprattutto i benefici e i miglioramenti ottenuti, è diventato un momento fondamentale e insostituibile del riscaldamento sia prima delle gare sia prima degli allenamenti.
Gli esercizi di stretching sono moltissimi, ma per i nuotatori i più specifici sono quelli che interessano la muscolatura degli arti inferiori e superiori con particolare riguardo alle articolazioni della spalla e dell'anca. Le figure dal numero 70 al numero 80 rappresentano alcuni esempi di esercizi da eseguire tutti i giorni.
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