11.2 Il muscolo e il movimento
Una componente fondamentale di ogni sport è il movimento, senza il quale non sussisterebbe alcuna attività sportiva. Questo movimento si può suddividere, a seconda degli sport, in:
- movimento dell'intero corpo rispetto all'ambiente esterno (come nella corsa, nel nuoto, eccetera);
- movimento dei segmenti del corpo;
- movimento di oggetti o attrezzi mossi dagli arti (come il pallone, il giavellotto eccetera).
In tutti gli sport il movimento nasce dal fatto che i muscoli hanno la capacità di contrarsi, quindi di accorciarsi, consentendo lo spostamento delle leve ossee. Nel caso del nuoto l'avanzamento in acqua è determinato dallo spostamento dei segmenti corporei, soprattutto degli arti superiori che per il nuotatore costituiscono il motore principale.
È quindi molto importante capire l'intimo meccanismo che consente al muscolo di muovere le varie leve corporee contraendosi, che gli permette cioè di accorciarsi, riducendo la propria lunghezza.
Innanzi tutto bisogna precisare che nei mammiferi esistono tre tipi di muscoli:
- muscoli lisci involontari;
- muscolo cardiaco striato involontario;
- muscoli scheletrici striati volontari.
Sono appunto questi ultimi che permettono all'uomo di muoversi.
La parte più importante del muscolo, quella che ha la proprietà di accorciarsi, è la fibra muscolare. Il muscolo è costituito, oltre che dal tessuto connettivo, dai vasi, dal grasso, da nervi e da milioni di fibre. La fibra muscolare è costituita a sua volta da unità minori: le miofibrille, che danno alla fibra la sua caratteristica striatura, da cui il nome muscolo striato (figura 36). Lungo il diametro maggiore di ciascuna miofibrilla si alternano bande scure e bande chiare. La banda scura è detta banda A; quella chiara banda I. Da un'analisi più approfondita si può notare come in mezzo alla banda A (quella scura) ci sia una zona meno scura definita banda H. Al centro della banda I, invece, si può notare una riga più scura detta linea Z. Il tratto compreso da una linea Z all'altra è detto sarcomero.
Il sarcomero di figura 37 spiega la dinamica della contrazione.
Alle linee Z, che attraversano la banda I, è attaccata una delle estremità delle lunghe molecole di una sostanza detta actina. Nella banda A, invece, sono contenute delle molecole di un'altra sostanza che è costituita da una lunga catena proteica e che è detta miosina. Al momento della contrazione i filamenti di actina e di miosina - che rimangono sempre paralleli tra loro - scorrono gli uni sugli altri. Le linee Z, perciò, si avvicinano fra loro; l'accorciamento del muscolo è dovuto alla somma di notevoli accorciamenti di più sarcomeri (figura 38).
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