11.13 La frequenza cardiaca
La frequenza cardiaca a riposo nell'uomo sano di 20-40 anni varia dalle 50 alle 85 pulsazioni. La frequenza cardiaca del nuotatore allenato a riposo, invece, è sempre più bassa e in qualche caso al di sotto delle 40 pulsazioni al minuto. Questo perché gli atleti hanno una maggiore gettata pulsoria, una diminuzione del tono simpatico (che regola l'aumento della frequenza) e un aumento del tono vagale (il vago è un nervo cranico responsabile della diminuzione della frequenza). Anche la frequenza cardiaca per un lavoro di una precisa intensità tende a diminuire con il procedere del grado di allenamento: se un nuotatore, nuotando a un dato ritmo, fa salire la frequenza per esempio a 140 pulsazioni al minuto, dopo mesi di allenamento, la stessa andatura di nuotata farà salire i battiti a 130 o 120 pulsazioni al minuto.
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