3.2 La posizione del corpo e lo scivolamento
La posizione del corpo deve essere quanto più possibile orizzontale e idrodinamica, senza impedire però ai piedi di affondare nell'acqua e di agire in maniera efficace nella spinta; bisogna assumere cioè una posizione che crei minima resistenza all'avanzamento, in quanto ogni parte del corpo che nell'avanzamento risulti esposta all'acqua (per esempio perché è più immersa di quanto non lo siano le spalle) offre resistenza e implica spreco di energie (figura 3). Per acquisire lo scivolamento e l'esatta posizione del corpo, il nuotatore deve stare in piedi nella piscina con l'acqua bassa con le spalle rivolte al bordo; una gamba è piegata con la pianta del piede aderente alla parete, le braccia sono ben distese in alto con la testa fra di esse (figura 4). Successivamente, dopo aver fatto un breve respiro, egli flette il busto appoggiando in acqua il viso e le braccia (con le palme delle mani verso il basso) e spingendosi con il piede che poggia sulla parete; scivolerà, dunque, sulla superficie dell'acqua finché sarà in grado di trattenere il respiro. Questa posizione è il punto di partenza per apprendere la nuotata corretta, non solo a crawl, ma anche a delfino e a rana (figura 5).
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