8.2 La virata a dorso
Anche nel dorso, come nel crawl, per virare il nuotatore esegue una capriola. Il dorsista però, a differenza dello stileliberista, non compie una capriola all'indietro completa; le gambe, infatti, girano in fuori e sopra la superficie dell'acqua, in quanto per regolamento il corpo può sì girarsi sul petto una volta toccata la parete, ma deve assumere di nuovo la posizione corretta prima della spinta dal bordo.
Quando il dorsista arriva in prossimità del bordo si prepara a effettuare la virata allungando il braccio che sta per terminare il recupero aereo (per esempio il destro) e appoggiando la mano, con la palma rovesciata, sulla parete dietro la testa. Il braccio sinistro, invece, termina la trazione. Da questa posizione può iniziare la virata: il braccio destro si piega, permettendo al corpo di avvicinarsi alla parete, anche le ginocchia si piegano e le gambe fuoriescono dall'acqua. Successivamente le gambe, che si trovano fuori dell'acqua, si spostano lateralmente dalla parte del braccio che poggia sulla parete (nel nostro caso a destra) e permettono al corpo di ruotare come su di una sedia girevole. Il braccio destro, che poggia con il gomito piegato sulla parete, incomincia a distendersi spingendo il corpo lontano dal bordo aiutando, con questo movimento, la rotazione del corpo. Il corpo del dorsista in questo modo cambia direzione, mentre il braccio destro si stacca dalla parete e, passando fuori dell'acqua, va in avanti verso l'alto. Nella rotazione del corpo le gambe affondano fino a 30-40 centimetri dalla superficie, con le ginocchia ancora piegate e i piedi appoggiati alla parete. Da questa posizione le gambe incominciano a spingere mentre le braccia sono ben distese sopra la testa. Terminata la spinta, il dorsista deve assumere la posizione più idrodinamica possibile e incominciare la battuta di gambe e la trazione delle braccia quando la velocità di spinta sta per diminuire.
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