2.2 Breve storia degli stili
Il nuoto era conosciuto dall'uomo fin dall'antichità, ne è una prova un bassorilievo risalente al 1000 a.C. conservato al British Museum di Londra in cui sono raffigurati tre guerrieri mentre attraversano a nuoto un fiume. I primi passi verso il nuoto inteso come sport, tuttavia, furono mossi soltanto nel 1828, quando a Liverpool fu costruita la prima piscina coperta. La notizia della prima competizione di nuoto risale invece al 1837, anno in cui una società sportiva organizzò le prime gare a Londra.
Nel 1908 ci fu una svolta decisiva; i primi rappresentanti di dieci nazioni europee fondarono la F.I.N.A. (Federation Internationale de Natation Amateur), l'Ente che ancora oggi soprintende e organizza il nuoto, i tuffi, la pallanuoto e il nuoto sincronizzato in tutto il mondo.
Dal secolo scorso a oggi gli stili hanno subito una radicale trasformazione, con la sola eccezione di quello a rana che si è modificato, ma sempre sulla stessa falsariga. Gli altri stili sono mutati completamente; il delfino, addirittura, era lontanissimo dall'immaginazione di chiunque.
Agli albori del nuoto lo stile più usato era la rana, forse perché il più naturale e più facile da imparare. Per quanto riguardava la velocità, invece, gli stili più diffusi a quell'epoca erano, attorno al 1850, l'over (nome che deriva dall'abbreviazione di single over arm side stroke); questo stile si nuotava di fianco, tenendo un braccio sempre immerso in acqua sia nella fase di spinta sia in quella di recupero, mentre l'altro braccio eseguiva il recupero al di fuori dell'acqua. Questo stile è ancora oggi insegnato e praticato come tecnica di salvataggio.
Successivamente, attorno al 1887, si diffuse sempre più il trudgen (dal nome del suo inventore John Trudgen). Questo stile a differenza dell'over si nuotava in posizione ventrale, ma con la testa sempre fuori dall'acqua, le braccia si muovevano alternativamente e venivano recuperate, dopo la fase di spinta, al di fuori dell'acqua; le gambe, invece, aiutavano nell'avanzamento con una sforbiciata a rana. Questo stile viene praticato ancora oggi dai pallanuotisti per l'avanzamento breve e rapido.
Il dorso, infine, praticato fin dall'inizio, si nuotava stando più "seduti" in acqua e muovendo le braccia contemporaneamente all'indietro, mentre le gambe eseguivano una gambata a "rana rovesciata". Solo in seguito, nel 1897 circa, un australiano, Harry Wickham, incominciò a codificare lo stile per eccellenza: il crawl. Wickham, osservando come nuotavano i pescatori di un'isola del Pacifico, notò che adottavano uno stile simile al trudgen, ma anziché sforbiciare battevano alternativamente le gambe dall'alto al basso. Wickham, tornato in patria, insegnò questo nuovo stile a suo fratello che vinse una gara strabiliando i tecnici del tempo, uno dei quali esclamò: "Look at the kid crawling!" (Guardate quel ragazzino come striscia). Da qui il nome del nuovo stile che andò via via migliorandosi e perfezionandosi.
Gli stili codificati erano dunque tre: il dorso, la rana, e il crawl. Anche la rana però ha subito durante gli anni delle modifiche; all'inizio la bracciata era molto ampia e terminava lateralmente al corpo, mentre le gambe eseguivano alternativamente con le braccia un'ampia gambata con le ginocchia molto larghe. Solo più tardi si arrivò a una bracciata più stretta che termina con le braccia sotto il corpo e a un colpo di gambe più profondo con le ginocchia sempre più vicine e immerse per preparare un poderoso calcio, vero motore della nuotata a rana.
Il regolamento attuale prevede che durante la nuotata a rana la testa non affondi completamente sott'acqua, pena la squalifica. Durante le Olimpiadi del 1928, invece, era in voga la rana subacquea, nettamente più veloce della rana in superficie, anche se il nuotatore doveva riemergere per respirare. La F.I.N.A., però, considerò questo pericoloso (molti nuotatori, infatti, spinti dall'agonismo, emergevano per respirare per la prima volta soltanto dopo 50 metri) e nel 1956 proibì categoricamente questa nuotata.
Dalla modifica di una singolare nuotata a rana nacque lo stile a farfalla. Il regolamento del 1926, infatti, non prevedeva il recupero subacqueo delle braccia. Un tale Rademacher provò perciò il recupero aereo delle braccia dopo la fase di trazione. Da allora molti ranisti presero l'abitudine di alternare questi due stili durante le gare (tanti nuotatori giudicavano molto faticoso e impensabile portare a termine una gara nuotando solamente a farfalla). Solamente nel dopoguerra i regolamenti prescrissero che il nuotatore non poteva alternare i due stili ma doveva utilizzarne uno solo, o la rana, o la farfalla.
Anche il dorso subì delle modifiche nel corso degli anni: dallo stile "seduto" si passò gradatamente a una posizione più distesa, s'incominciarono a muovere le braccia alternativamente e le gambe non più a rana rovesciata ma a crawl rovesciato, per arrivare, con altre lievi modifiche, allo stile moderno.
Tutti i mutamenti delle nuotate durante un secolo e mezzo, le nuove tecniche e lo studio della biomeccanica hanno permesso di codificare i quattro stili attualmente insegnati.
Il nuoto è comunque uno sport in costante evoluzione; basti pensare come tempi una volta clamorosi anche per gli uomini siano oggi ottenuti dalle donne, secondo una progressione che cancella il passato con velocità sempre crescente.
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