14.5 Il pasto pre-gara
Un problema che non deve essere sottovalutato dagli allenatori è quello della composizione e dell'assunzione del pasto pre-gara. Purtroppo però in questo campo esistono molti empirismi e false credenze che portano l'atleta a nutrirsi in modo errato, con il rischio di rovinare mesi e mesi di allenamento. Spesso mi è capitato di vedere al ristorante nuotatori che dovevano sostenere la gara dopo due ore alle prese con bistecche impanate o braciole di maiale con patatine fritte, forti del detto popolare "la carne fa sangue e dà forza". Probabilmente i loro allenatori non sapevano che una dieta ricca di proteine e di grassi presuppone tempi molto lunghi di digestione.
Per chiarire ogni dubbio e per evitare possibili errori alimentari, è importante sapere che il pasto pre-gara deve essere:
- consumato almeno tre ore prima della competizione per evitare che la digestione sia ancora in corso e che, di conseguenza, sottragga sangue ai muscoli fortemente impegnati nelle gare;
- composto da cibi facilmente digeribili escludendo pertanto i grassi e tutte quelle pietanze di lunga digestione come i fritti, le carni grasse, gli intingoli e i sughi troppo elaborati, il burro (a meno che sia crudo e in piccola quantità), il salame, i crostacei, eccetera;
- studiato per integrare le eventuali carenze che si verificano nell'atleta soprattutto se ha già sostenuto una gara e si appresta ad affrontarne una seconda; perciò deve far sì che:
1) l'organismo non sia disidratato, quindi non abbia carenze di acqua e di sali minerali come il sodio;
2) che nei muscoli sia reintegrata la scorta di glicogeno da cui essi traggono buona parte dell'energia.
Per concludere, ecco un esempio di menù pre-gara consigliato:
- un piatto di pasta o di riso con olio di oliva crudo (o burro crudo) e parmigiano;
- un piatto di patate e/o carote lessate, con olio ed eventualmente prezzemolo;
- una fetta di crostata di marmellata;
- da uno a tre bicchieri di acqua;
- uno o due panini (50-100 grammi).
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