5.4 Il colpo di gambe
Nello stile a delfino il colpo di gambe è molto simile a quello del crawl con la differenza che a delfino le gambe vengono mosse simultaneamente. La meccanica del colpo di gambe s'impara meglio con le braccia appoggiate a una tavoletta e mantenendo le spalle sotto la superficie dell'acqua. L'azione delle gambe si può dividere in due fasi: la spinta e il recupero.
La spinta - Consiste in un violento colpo verso il basso che inizia con le ginocchia leggermente piegate e con i piedi allungati in modo naturale e con la punta leggermente rivolta verso l'interno (figura 25), appena sotto la superficie dell'acqua (figura 26). Prima che i piedi fuoriescano, però, le cosce iniziano a spingere verso il basso imprimendo una forte accelerazione che determina la fase propulsiva vera e propria del colpo di gambe. Questa azione è senza dubbio la più importante dell'intero movimento. Durante la fase attiva i fianchi vengono sollevati verso l'alto, determinando il caratteristico movimento ondulatorio del corpo. Terminata la spinta, le gambe sono distese e affondate, formando con la superficie un angolo di 20°-30° (figura 27). Da questa posizione inizia il recupero.
Il recupero - Deve essere eseguito a gambe tese; se il nuotatore piega le ginocchia, infatti, determina con le cosce una forza negativa frenante. Il movimento di recupero delle gambe deve avvenire con uno sforzo relativamente piccolo, per ridurre al minimo la resistenza. La fase attiva, al contrario, è molto energica e imprime al piede una velocità quasi doppia.
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