12.11 Indicazioni fondamentali per un corretto sviluppo della mobilità articolare
Per prima cosa è bene ricordare che la mobilità articolare deve essere sviluppata con allenamenti giornalieri e, dato che si migliora più facilmente in età infantile, il lavoro di base per il suo sviluppo deve avere luogo in questo periodo. Così facendo sarà sufficiente, negli anni successivi, un lavoro di mantenimento. Non bisogna dimenticare, in ogni caso, che l'allenamento della mobilità non deve essere abbandonato una volta raggiunto il grado voluto; sono soprattutto i giovani che rischiano di perdere la mobilità, che diminuisce con il progredire dell'età, cioè con l'accrescimento e lo sviluppo.
Prima di elencare alcuni esercizi che io ritengo più utili è bene fare una piccola distinzione fra mobilità articolare attiva e passiva.
Per mobilità articolare attiva si intende la massima escursione articolare raggiungibile in virtù dell'azione dei propri muscoli.
Per mobilità articolare passiva invece si intende la più ampia capacità di movimento raggiungibile con l'ausilio di un compagno o di un attrezzo.
Per capire la differenza tra questi due tipi di mobilità ci si può riferire (figure 51 e 52) al solito esempio del ginnasta che con l'ausilio di un compagno ottiene un più elevato grado di mobilità degli arti inferiori. Molti autori sostengono che solo con gli esercizi passivi si può aumentare sostanzialmente l'ampiezza del movimento; tuttavia anche gli esercizi attivi concorrono al miglioramento della flessibilità. Ritengo, pertanto, che la combinazione sapiente di queste due esercitazioni sia la forma più razionale per un sicuro miglioramento della mobilità articolare.
Le figure dal numero 53 al numero 69 corrispondono agli esercizi per migliorare la mobilità articolare, da eseguire possibilmente tutti i giorni.
Per una completa e corretta esecuzione degli esercizi è bene ricordare che:
a) durante la seduta di allenamento gli esercizi di mobilità articolare devono essere eseguiti all'inizio, quando cioè gli atleti non sono ancora affaticati;
b) gli esercizi devono essere programmati in modo tale da raggiungere più volte il massimo grado di ampiezza (sia con gli esercizi passivi sia con quelli attivi), perché solo l'esercitazione al limite delle proprie possibilità permette un miglioramento;
c) tra le varie ripetizioni è bene eseguire alcuni esercizi di scioltezza e di rilassamento; si eviteranno così piccoli stiramenti o microtraumi, che comunque sono sempre rari.
Torna all'indice