13.3 Il mal d'orecchi
Non è raro che nel nuotatore si verifichino disturbi all'orecchio, in genere con la sintomatologia del dolore e/o del prurito, ma per cause molto diverse.
C'è chi, per esempio, ha un tappo di cerume nel condotto uditivo esterno (il canale che inizia nell'orecchio e arriva fino alla membrana timpanica); la permanenza in acqua fa gonfiare questo cilindro di cerume e si possono manifestare fastidi locali e perdita dell'udito dalla parte interessata. Con qualche goccia di Cerulisina e con una peretta di acqua calda (non però in chi ha il timpano perforato e, per tutti, senza creare getti d'acqua troppo forti) si può liberare definitivamente il condotto.
Sempre nel condotto uditivo si può formare un foruncolo; in tale caso vi può essere un dolore molto violento e può essere necessario recarsi dal medico per farsi prescrivere una terapia locale e una generale, spesso a base di antibiotici. Tali foruncoli possono colpire chiunque e non soltanto i nuotatori.
Nei nuotatori assai più che nei non nuotatori sono invece frequenti le otiti; la lunga permanenza in acqua, infatti, può favorire la macerazione dello strato superficiale della cute che riveste il condotto uditivo esterno, con maggior frequenza nei soggetti giovani; la cute è quindi meno protetta dai batteri e, anche se l'acqua della piscina non contiene germi pericolosi, può ugualmente iniziare un'infezione che si determina per una virulenza dei microbi già presenti nell'orecchio del soggetto. Vi può dunque essere un'otite esterna che può dare dolore vivo, o semplicemente prurito; è bene quindi preoccuparsi fin dall'inizio di curare questa forma. Sempre nel condotto uditivo esterno si può determinare una micosi, cioè una forma determinata da funghi; anche in questo caso un fattore che favorisce l'instaurarsi della malattia è la macerazione della pelle per la lunga permanenza in acqua.
Talvolta si hanno anche eczemi.
Torna all'indice