12.5 La distanza percorsa a nuoto in un'ora
In base a quanto si è detto, è verosimile che la velocità di flesso di un test di Conconi eseguito su un nuotatore coincida con la distanza che egli sa percorrere in un'ora.
Ma quanti chilometri può fare in un'ora il miglior nuotatore del mondo? E quanti la migliore nuotatrice?
Il punto di partenza può essere costituito dai primati mondiali delle prove di nuoto (stile libero) e di quelle delle gare di corsa a piedi, sia per il settore maschile sia per quello femminile (tabelle 2 e 3). Per le gare di corsa più brevi si è preferito prendere in considerazione i tempi ottenuti a livello del mare, scartando quelli ottenuti in altitudine, condizione di netto vantaggio per la minor resistenza dell'aria; inoltre sono stati omessi i 100 metri di corsa perché la partenza da fermi incide moltissimo, tanto che nei 200 la velocità media è spesso inferiore. Nella terza e nella quinta colonna delle tabelle 2 e 3 sono state calcolate le velocità medie per ogni distanza. Da questi valori si possono ricavare due grafici, uno per la corsa e uno per il nuoto, mettendo in ascissa il tempo del primato mondiale e in ordinata la velocità media relativa al record mondiale (figure 46 e 47). Poi, per interpolazione, si possono calcolare le velocità medie nella corsa e nel nuoto su durate uguali, per esempio dopo 1, 2, 3, 4, 8 e 15 minuti (tabelle 4 e 5).
Questi dati ci permettono di costruire un secondo grafico con in ascissa il tempo e in ordinata il rapporto fra la velocità del nuoto e della corsa, sia maschile sia femminile. Si può notare come questo rapporto aumenti con la durata; estrapolando fino a 60 minuti, risulta che nuotando per un'ora l'uomo tiene una velocità pari al 27,9 per cento di quella del corridore. Nella nuotatrice, tale valore sale al 29,6 per cento (figura 48).
Il record mondiale maschile nell'ora di corsa è di 20,944 chilometri: facendo quindi la percentuale con il dato ricavato dall'estrapolazione (27,9 per cento), otteniamo il probabile record mondiale maschile nell'ora di nuoto che risulta essere di 5,843 chilometri.
Per la donna il discorso è un po' diverso, dal momento che la prova dell'ora di corsa non è ufficiale ed è praticata assai raramente; si può allora tenere conto della distanza più vicina, molto praticata, quella della maratona (42,198 chilometri): su tale prova le donne tengono una velocità pari all'89,8 per cento di quella dell'uomo; percentuali del tutto simili anche nelle altre gare di corsa su pista per le quali esistono record mondiali maschili e femminili (100, 200, 400, 800, 1500, 3000 metri). Questo fa ritenere ragionevole che anche nell'ora di corsa le donne valgano un risultato pari all'89,8 per cento della velocità maschile; in base a questo dato si può calcolare che la donna nell'ora, a livello di primati mondiali, valga verosimilmente 89,8 per cento del record mondiale maschile (20,944 chilometri), cioè 18,818 chilometri. Ottenuto questo dato è facile calcolare il probabile record dell'ora femminile di nuoto, in base al dato ottenuto prima secondo cui la donna nuota a una velocità pari al 29,6 per cento di quella della corsa a piedi: il "teorico" record dell'ora femminile, dunque, risulta essere di 5,363 chilometri.
Questi due valori nell'ora possono essere considerati le più probabili "velocità d'innesco" dei primatisti mondiali di nuoto maschile e femminile. A esse si può fare riferimento per il calcolo dei ritmi di allenamento. Si tenga presente che nella corsa c'è proporzionalità diretta fra la velocità di corsa e la richiesta energetica; per esempio, diminuendo la velocità di corsa del 5 per cento diminuisce la richiesta di un'analoga percentuale. Nel nuoto invece non è così, dal momento che la richiesta sale in maniera esponenziale con l'aumento della velocità. Le percentuali di richiesta energetica devono, dunque, essere più correttamente calcolate sul grafico che esprime appunto la richiesta energetica del nuoto a stile libero in funzione della velocità (figura 49).
Calcoli del tutto analoghi possono venire fatti anche per nuotatori che valgono tempi compresi fra i 15'30'' e i 18'00'' nei 1500 metri e per nuotatrici che valgono tempi compresi fra 8'40'' e i 10'00'' negli 800 metri. Nella figura 50 si vede come i maratoneti, nello scegliere i loro ritmi di allenamento, facciano riferimenti ad ambiti di velocità che, in rapporto alla velocità di corsa, sono tanto più elevati quanto minore è il tempo di applicazione. Anche nel nuoto ci si può basare su questi stessi valori, pur tenendo sempre presente che le percentuali di aumento o di diminuzione rispetto al valore di deflessione vanno riferite non alla velocità, ma alla richiesta energetica, come si è appena detto.
Le distanze qui scelte per l'allenamento dei nuotatori e delle nuotatrici sono state quelle di durata superiore ai tre minuti, cioè i 400, i 1000 e i 3000 metri.
Nelle tabelle 6 e 7 vengono appunto riportati gli ambiti di tempi in cui dovrebbero venire percorse in allenamento queste distanze a seconda della miglior prestazione ottenuta nei 1500 (nuotatori) o negli 800 (nuotatrici).
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