1.2 L'uomo e il movimento
I nostri antenati in genere non avevano i problemi determinati dalla vita sedentaria: erano forti e robusti perché la loro giornata si svolgeva all'aria aperta ed erano impegnati in faticosi e salutari lavori agresti, come tagliare la legna, coltivare i campi, allevare gli animali. I tempi sono però cambiati e l'avvento dell'industrializzazione ha, da un lato, reso la vita più facile e più comoda all'uomo, ma, dall'altro, gli ha creato problemi di natura diversa e forse più pericolosi per la sua salute.
L'uomo è nato per muoversi, la struttura del suo corpo ne è la prova; l'apparato locomotore, cioè l'insieme delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni, costituisce infatti circa il 70 per cento di tutto l'organismo. Se l'uomo non si muove, va inevitabilmente incontro a un peggioramento delle sue condizioni di efficienza. Questo stato di cose è più evidente in coloro che sono costretti per malattia a stare a letto per lungo tempo o in chi ha un arto ingessato. Una volta guariti, infatti, i muscoli sono più deboli e flaccidi, le articolazioni meno mobili, le ossa diventano più fragili e, di conseguenza, tutto l'organismo perde in efficienza. Insomma, la mancanza di attività fisica si può considerare senza dubbio come una delle cause di alcune malattie metaboliche quali il diabete e l'obesità. Inoltre è spesso causa di una cattiva circolazione sanguigna, responsabile di trombosi, di flebiti e soprattutto di arteriosclerosi. L'arteriosclerosi è, in pratica, l'indurimento e l'ispessimento delle arterie e se colpisce le coronarie, cioè le arterie del cuore, provoca l'infarto.
L'uomo moderno, però, ha capito che restare seduti per la maggior parte della giornata, prendere l'ascensore invece che salire a piedi le scale, usare l'automobile anziché camminare sono abitudini dannose per l'organismo e, pertanto, ha riscoperto l'attività fisica anche in età avanzata. Le palestre private infatti prolificano e i clienti sono sempre di più. Per fare del moto, tuttavia, non è obbligatorio rivolgersi a questi club privati, spesso famosi per le alte quote di iscrizione, ma è sufficiente avere un po' di buona volontà ed essere convinti che l'attività fisica è la prima medicina per il nostro corpo.
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